Il governo degli Stati Uniti concede al produttore di semiconduttori taiwanese TSMC fino a 6,6 miliardi di dollari per la costruzione di un complesso fabbricativo a Phoenix. TSMC prevede di investire oltre 65 miliardi di dollari nel progetto e di aggiungere una terza fabbrica di chip al complesso iniziato nel 2021. In una delle fabbriche saranno prodotti chip all'avanguardia da 2 nanometri.

"È un problema di sicurezza nazionale che negli Stati Uniti non produciamo nessuno dei chip più avanzati al mondo", ha detto la segretaria al Commercio Gina Raimondo. Il finanziamento avviene in fasi, non appena vengono raggiunti determinati traguardi concordati e è subordinato al controllo di due diligence da parte del Ministero del Commercio nell'ambito del Chips Act del 2022.

Questa legge fa parte di un'iniziativa bipartisan dell'amministrazione Biden per rilocalizzare la produzione di microchip negli Stati Uniti. Prevede 53 miliardi di dollari in sovvenzioni, sostegno alla ricerca e altri incentivi per contrastare la delocalizzazione dell'industria dei chip all'estero.

Con progetti come quello di TSMC, il governo degli Stati Uniti è sulla strada per produrre circa il 20% dei chip più avanzati al mondo entro il 2030. TSMC, il più grande produttore di semiconduttori su commessa al mondo, è tra le prime aziende ad aderire all'iniziativa, nonostante sia stato rallentato dalla carenza di manodopera.

Oltre al finanziamento del governo statunitense, TSMC ha accesso a crediti statali fino a 5 miliardi di dollari per il progetto, oltre a 50 milioni di dollari per la promozione dello sviluppo della forza lavoro. Il progetto prevede la creazione di oltre 20.000 posti di lavoro nel settore edile e 6.000 impieghi permanenti, e ha già attratto oltre una dozzina di fornitori per TSMC.