La banca italiana UniCredit ha avviato un'azione legale contro un'ordinanza della Banca Centrale Europea (BCE) per ridurre le sue attività in Russia. UniCredit, che tra le banche occidentali ha la seconda maggiore esposizione in Russia, era una delle diverse banche dell'area euro che a maggio hanno ricevuto una lettera dalla BCE in cui veniva chiesto loro di accelerare il ritiro dal paese.
Am Montag erklärte UniCredit, dass sie beim Gericht der Europäischen Union einen Antrag auf Klarstellung der EZB-Anordnung gestellt habe. Die Bank bat außerdem darum, während der Prüfung des Antrags nicht verpflichtet zu sein, der Aufforderung nachzukommen.
Translated to Italian:
"Lunedì la UniCredit ha dichiarato di aver presentato un'istanza alla Corte di giustizia dell'Unione europea per chiarire l'ordinanza della BCE. La banca ha inoltre chiesto di non essere obbligata a ottemperare alla richiesta durante l'esame dell'istanza.
UniCredit ha espresso preoccupazioni sul fatto che le condizioni dell'ordinanza della BCE andassero oltre l'attuale quadro giuridico. Una persona familiare con la questione ha detto che UniCredit voleva assicurarsi che il rispetto dell'ordinanza della BCE non violasse sanzioni o leggi in altri paesi, inclusa la Russia.
Die EZB ha rifiutato di rilasciare una dichiarazione.
Dall'invasione russa dell'Ucraina di due anni fa, le banche occidentali sono sotto pressione da parte di politici e autorità di regolamentazione per ritirarsi dal paese. Mentre banche come la francese Société Générale hanno lasciato il paese subendo notevoli perdite finanziarie, alcune banche rimanenti sostengono di ridurre le loro attività.
UniCredit ha annunciato di aver ridotto il proprio impegno transfrontaliero in Russia del 91% e il proprio impegno domestico del 65% da febbraio 2022. Nonostante il crescente isolamento delle attività russe dalla società madre, UniCredit ha ripreso a rimpatriare i profitti dalla sua filiale russa nell'ultimo anno.
Dafür musste UniCredit bei den russischen Behörden einen Antrag stellen, der die Zahlung von bis zu 50 Prozent der Nettogewinne der Tochtergesellschaft erlaubte, sofern lokale Steuern gezahlt wurden. Im vergangenen Jahr erhielt UniCredit 137 Millionen Euro von ihrer russischen Tochtergesellschaft.
Sure! Here is the translation of the heading to Italian:
"La BCE ha chiesto alle banche della zona euro di accelerare i loro piani di ritiro, poiché ci sono preoccupazioni che potrebbero essere soggette a sanzioni da parte delle autorità di regolamentazione statunitensi che adottano una linea più dura nei confronti delle imprese occidentali che continuano a operare in Russia, ha riferito il Financial Times.
Die Entscheidung der EZB wurde vom Aufsichtsgremium getroffen, das die größten Banken der EU überwacht. Banken, die sich weigern, den Anordnungen nachzukommen, könnten im Extremfall ihre Lizenz nach EU-Recht verlieren.
La decisione della BCE è stata presa dal comitato di vigilanza che sovrintende le principali banche dell'UE. Le banche che si rifiutano di conformarsi alle direttive potrebbero, in casi estremi, perdere la loro licenza secondo il diritto dell'UE.
UniCredit ha informato la BCE lunedì sull'avvio delle azioni legali. La banca ha dichiarato che "circostanze senza precedenti, le complessità dello scenario geopolitico ed economico, nonché la mancanza di un quadro normativo armonizzato" la costringono a cercare "chiarezza e certezza".
In un'intervista con il Financial Times del mese scorso, il CEO di UniCredit Andrea Orcel ha dichiarato: "La vendita o il ritiro dalla Russia attraverso la vendita della propria banca o mediante altre misure è estremamente complicato, poiché si deve operare in un'area grigia sempre più ristretta, in cui bisogna tenere conto sia della volontà politica che delle sanzioni di entrambe le parti".
UniCredit wurde zudem von einem Gericht in St. Petersburg angewiesen, 463 Millionen Euro an Vermögenswerten ihrer russischen Tochtergesellschaft zu beschlagnahmen, nachdem es zu einem Streit mit der Gazprom-Tochter RusChemAlliance gekommen war.
UniCredit è stata inoltre obbligata da un tribunale di San Pietroburgo a sequestrare 463 milioni di euro di beni della sua filiale russa, a seguito di una controversia con la controllata di Gazprom, RusChemAlliance.
