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Konsortium ungherese ritira l'offerta di acquisizione per Talgo dopo il blocco del governo spagnolo

Dopo il blocco della sua offerta di acquisizione per il produttore di treni spagnolo Talgo da parte del governo spagnolo, il consorzio ungherese Ganz-Mavag ha annunciato di ritirare provvisoriamente l'acquisto pianificato e di intraprendere azioni legali contro la decisione.

Eulerpool News 30 ago 2024, 12:12

Il consorzio ungherese Ganz-Mavag, sostenuto dal primo ministro Viktor Orbán, ha ritirato la sua offerta di acquisizione per il produttore di treni spagnolo Talgo dopo che il governo spagnolo ha bloccato l'affare per motivi di sicurezza nazionale. Lo hanno riferito persone vicine all'offerente.

Due giorni dopo il veto di Madrid contro l'offerta da 619 milioni di euro, il gruppo ungherese ha deciso di annullare l'acquisto, avviando contemporaneamente azioni legali contro la decisione. Nonostante il ritiro, il consorzio ha sottolineato di essere ancora interessato a collaborare con Talgo e che una nuova offerta non è esclusa, qualora le contestazioni legali abbiano esito positivo.

Il tentativo di acquisizione fallito è visto come un ulteriore campo di tensione tra gli Stati membri dell'UE e il Primo Ministro ungherese Orbán, che mantiene stretti rapporti con Mosca nonostante l'attacco russo all'Ucraina. L'offerta di ritiro di Ganz-Mavag sarà probabilmente confermata venerdì in una comunicazione alle autorità di vigilanza della Borsa spagnola, secondo gli informatori.

La traduzione del titolo in italiano è:
Il governo spagnolo guidato dal Primo Ministro Pedro Sánchez aveva bloccato l'offerta con la motivazione che esisteva un "rischio per la sicurezza nazionale e l'ordine pubblico" - una giustificazione raramente utilizzata nell'UE. Il gabinetto guidato dai socialisti non ha fornito ulteriori dettagli sui rischi e ha definito l'analisi alla base della decisione come "segreta".

Ganz-Mavag, un consorzio sostenuto da un fondo statale ungherese, ha annunciato la sua intenzione di impugnare la decisione sia davanti ai tribunali spagnoli che a Bruxelles. Secondo il diritto dell'UE, gli stati membri possono bloccare le acquisizioni per motivi di sicurezza in determinati casi.

Sia i media spagnoli che quelli ungheresi hanno collegato la decisione alle preoccupazioni di Madrid riguardo ai stretti rapporti di Orbán con la Russia e a una possibile minaccia per l'infrastruttura ferroviaria critica. Un portavoce dell'UE ha dichiarato giovedì che tali decisioni sono di competenza degli Stati membri, ma devono essere giustificate e proporzionate. Il caso potrebbe finire davanti alla Corte di giustizia dell'Unione europea a Lussemburgo.

Il consorzio Ganz-Mavag, di cui il fondo statale ungherese Corvinus detiene il 45%, aveva presentato un'offerta di 5 euro per azione per Talgo a marzo. Il resto del consorzio è detenuto dal produttore ferroviario ungherese Magyar-Vagon, che a sua volta è controllato da un fondo di private equity.

Dopo la divulgazione della decisione del governo spagnolo, il prezzo delle azioni di Talgo è diminuito dell'8% rispetto al livello precedente il veto.

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