Impianto Samsung Electronics, supportato da un'iniezione di fondi fino a 6,4 miliardi di dollari da parte del governo statunitense, pianifica un'espansione massiva delle sue strutture di produzione di chip a Taylor, Texas. Questo investimento, parte del Chips Act dell'amministrazione Biden, mira a rivitalizzare la produzione di semiconduttori negli USA e a rafforzare la sicurezza nazionale e la crescita economica.

L'azienda sudcoreana, che aveva già annunciato nel 2021 di costruire una fabbrica di chip a Taylor, pianifica ora di aumentare i suoi investimenti a circa 45 miliardi di dollari statunitensi. Ciò include la costruzione di una seconda fabbrica, di un impianto avanzato per il packaging dei chip, nonché di infrastrutture per la ricerca e lo sviluppo. Le nuove strutture dovranno produrre chip di 4 nanometri e 2 nanometri, tra i più avanzati al mondo, che dovrebbero entrare in funzione rispettivamente nel 2026 e nel 2027.

L'investimento di Samsung rappresenta un passo significativo nella strategia del governo USA per potenziare la produzione domestica di tecnologie chiave critiche per la sicurezza nazionale. La segretaria al Commercio Gina Raimondo ha sottolineato la vulnerabilità delle catene di approvvigionamento statunitensi, attualmente fortemente dipendenti da fornitori asiatici. L'obiettivo è rendere gli Stati Uniti meno suscettibili a interruzioni e aumentare la produzione di chip logici avanzati fino a circa il 20% della capacità globale entro il 2030.

L'impianto di confezionamento chip pianificato da Samsung sarà specializzato in packaging 3-D per la memoria ad alta larghezza di banda (HBM), cruciale per il calcolo IA, nonché in tecnologie di packaging 2,5-D che consentono sistemi chip più potenti per il calcolo IA.

Oltre alle nuove strutture produttive, Samsung espanderà anche gli impianti esistenti ad Austin per supportare settori quali l'aeronautica, la difesa e l'industria automobilistica. Questa espansione strategica sottolinea il ruolo di Samsung come fornitore completo nell'industria dei semiconduttori, che produce sia chip per la memoria che processori e offre soluzioni di confezionamento avanzate.

Questo passo segue a sovvenzioni simili del governo statunitense ad altri produttori di semiconduttori, inclusi TSMC e Intel, e segna un significativo rafforzamento degli sforzi americani per diventare più indipendenti dalle produzioni di semiconduttori asiatiche e, allo stesso tempo, per promuovere innovazioni tecnologiche.