Morgan Stanley ha accettato di pagare una multa di 2 milioni di dollari per risolvere le accuse di non aver adeguatamente monitorato se le vendite di azioni di un ex dirigente di alto livello della First Republic Bank fossero basate su informazioni privilegiate. Lo ha annunciato venerdì l'autorità di regolamentazione dei titoli del Massachusetts. La multa deriva da vendite di azioni effettuate poco prima del crollo della banca regionale californiana.
Nonostante il nome del manager coinvolto non sia menzionato nel confronto, le vendite descritte corrispondono a quelle di James Herbert II, fondatore ed ex presidente del consiglio di amministrazione di First Republic. Herbert ha venduto azioni per un valore di oltre 6,8 milioni di dollari tra febbraio e marzo 2023, poco prima che il prezzo delle azioni della banca crollasse drasticamente. Alla fine, First Republic è crollata e la banca è stata venduta a JPMorgan Chase tramite un accordo mediato dalla Federal Deposit Insurance Commission (FDIC).
Herbert e altri dirigenti di First Republic avevano venduto azioni per un valore complessivo di oltre 10 milioni di dollari nei primi mesi del 2023. Queste vendite sono anche oggetto di una class action, che accusa i dirigenti di insider trading.
Morgan Stanley wird vorgeworfen, mehrere Warnsignale übersehen zu haben, die eine genauere Überprüfung der Aktienverkäufe hätten auslösen sollen. Laut dem Vergleich habe das Betrugserkennungsteam des Unternehmens nicht die notwendigen Fähigkeiten besessen, um einfache Internetrecherchen durchzuführen, was die Aufsicht erschwert habe. Morgan Stanley gestand keine Schuld ein, erklärte sich jedoch bereit, seine Überwachungspraktiken zu verbessern.
Il caso segna il primo grande accordo con un'autorità di vigilanza in merito alle turbolenze nel settore bancario regionale dell'anno scorso, che hanno portato al collasso di diverse banche e a perdite significative per il fondo FDIC.
