Nuove regole, vecchi problemi: l'industria europea geme sotto il peso della burocrazia
L'UE voleva essere un pioniere nella protezione del clima con regolamenti ambiziosi, ma il paradiso verde ha il suo prezzo. Dal 2021 è in vigore un divieto rigoroso per i nuovi motori a combustione dal 2035, affiancato da standard di emissione ambiziosi. L'obiettivo: creare sicurezza e prevedibilità per il settore automobilistico.
Ma la realtà è cupa.
Auto elettriche invece di innovazione: Come l'UE frena la propria industria
Le normative dell'UE costringono i produttori a concentrarsi completamente sulla mobilità elettrica. Auto ibride plug-in o tecnologie alternative? Nessuna traccia. "Molte aziende hanno abbandonato il business dei motori a combustione e puntato tutto sull'e-mobilità", critica Matthias Zink, CEO del fornitore automobilistico Schaeffler. Il risultato: un mercato frammentato senza flessibilità.
Industrie e governi chiedono ormai allentamenti. Persino Ursula von der Leyen, artefice della politica verde dell'UE, sembra riconsiderare la sua posizione. Il suo obiettivo per il prossimo mandato: meno burocrazia, più pragmatismo.
Mentre l'Europa regola, l'America deregolamenta – con Elon Musk come traino
Dall'altra parte dell'Atlantico, Donald Trump ritorna – e con lui la deregolamentazione. Il colpo di scena: Elon Musk, miliardario e fondatore di Tesla, sarà co-leader di un nuovo "Ministero per l'Efficienza Governativa". Obiettivo? Ridurre le regole, promuovere la crescita. Il messaggio è chiaro: meno controllo, più crescita economica.
Per l'UE un incubo. Il cosiddetto "Effetto Bruxelles", ovvero la capacità dell'Europa di stabilire standard a livello mondiale, rischia di erodersi. "Abbiamo bisogno di un Elon Musk per la deregolamentazione in Europa?" si chiede retoricamente Krieger e innesca così un dibattito: quanta burocrazia è troppa?
Piccoli imprenditori al limite: Quando la burocrazia frena la sostenibilità
Non solo i grandi gruppi si lamentano, anche le piccole imprese gemono sotto il peso della regolamentazione. Michel Ceyssens, proprietario di una piccola azienda di saponi in Belgio, ha dovuto investire 1.800 euro in spese di rendicontazione e consulenza, solo per soddisfare le richieste dei suoi clienti. "È completamente user-unfriendly", si lamenta anche Max Arnold, proprietario di una tipografia a Potsdam.
Zwar versucht die EU, kleinere Unternehmen zu entlasten, doch selbst grüne Vorreiter kämpfen mit den Anforderungen. „Die Geschwindigkeit ist raus, niemand will mehr investieren“, fasst Stefan Borgas, CEO von RHI Magnesita, zusammen.
Il problema di Basilea: le banche europee perdono terreno
Il settore finanziario non sta meglio. Mentre l'UE adotta regolamenti più severi di Basilea III, l'America segue la direzione opposta. Il risultato? Meno liquidità e ostacoli maggiori per gli investimenti in Europa. "L'UE ha esagerato", critica Wim Mijs dell'Associazione Bancaria Europea.
KI e Big Tech: Opportunità sprecate?
Anche i settori del futuro come l'intelligenza artificiale lottano contro la voglia di regolamentazione dell'Europa. Mentre gli Stati Uniti investono miliardi nelle start-up, l'UE rischia di finire ai margini a causa delle incertezze burocratiche. "Le aziende europee potrebbero essere escluse dalle prime innovazioni", avverte Mario Draghi in un rapporto. Tuttavia, ci sono anche voci che lodano l'approccio europeo: "Il quadro normativo è flessibile e permette adattamenti", afferma Sandra Wachter dell'Università di Oxford.
Quo vadis, Europa?
Die nächsten Jahre werden entscheidend. Wird Europa zum Vorbild für nachhaltige Innovation oder zum Mahnmal für Überregulierung? Eins ist klar: Die Zeit der Fehler ist vorbei.