Il Belgio indaga su Apple per presunto utilizzo di minerali di conflitto provenienti dal Congo

21/01/2025, 13:12

Il Belgio indaga sul possibile coinvolgimento di Apple nel commercio di minerali provenienti da zone di conflitto del Congo, un caso con ampie implicazioni geopolitiche.

Eulerpool News 21 gen 2025, 13:12

Le autorità belghe hanno avviato un'indagine penale contro Apple. Si accusa la multinazionale tecnologica statunitense di aver consapevolmente acquistato i cosiddetti "minerali di conflitto" dalla Repubblica Democratica del Congo (RDC). Secondo gli avvocati della RDC, ciò fa parte di un'operazione di "massiccio riciclaggio di denaro e greenwashing".

Già a dicembre, il governo congolese aveva presentato denunce in Belgio e Francia contro le filiali della Apple. Nelle denunce si sostiene che l'azienda acquista minerali come tantalio, stagno, tungsteno e oro - noti come minerali 3TG - da miniere controllate da gruppi armati responsabili di gravi violazioni dei diritti umani.

La Procura di Bruxelles ha nominato la scorsa settimana un giudice istruttore che guiderà le indagini. In Francia non è ancora stata presa una decisione. L'avvocato della DRK, Christophe Marchand, ha dichiarato che la nomina è un primo passo importante e dimostra che la Procura prende sul serio le accuse.

Apple non ha commentato le accuse, ma in passato ha sottolineato di "respingere con forza" le affermazioni e di sentirsi impegnata a una "responsabile approvvigionamento di minerali". Secondo Apple, materie prime critiche come il coltan, una materia prima essenziale per la produzione di elettronica, provengono da fonti certificate.

Tuttavia, gli avvocati congolesi accusano Apple di affidarsi a un sistema di certificazione difettoso. Secondo la denuncia, molti minerali dichiarati di origine ruandese sarebbero in realtà contrabbandati dal Congo. Secondo un recente rapporto delle Nazioni Unite, i gruppi ribelli sostenuti dal Ruanda avrebbero esportato illegalmente almeno 150 tonnellate di coltan nel paese vicino lo scorso anno.

I ribelli M23, che secondo l'ONU e il governo congolese sono sostenuti dal Ruanda, controllano ormai importanti miniere e hanno istituito proprie strutture amministrative per la tassazione e il commercio di minerali. Il Ruanda respinge queste accuse.

Apple aveva recentemente annunciato di sospendere l'approvvigionamento di metalli 3TG dal Congo e dal Ruanda, poiché era diventato impossibile condurre "audit indipendenti o meccanismi di certificazione". Secondo i querelanti, questo sarebbe un'ammissione indiretta che le catene di approvvigionamento erano già infiltrate da minerali illegali.

Anche l'UE viene coinvolta nel caso: In una lettera alla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, gli avvocati della DRK hanno definito l'accordo dell'UE con il Ruanda per l'approvvigionamento sostenibile di materie prime come una "farsa". Il Ruanda non dispone di depositi significativi di minerali 3TG, motivo per cui l'accordo nasconde l'origine illegale delle materie prime.

Ein Sprecher der EU betonte, dass die Vereinbarung auf die Bekämpfung des illegalen Handels abziele und die EU sich der Transparenz in der Rohstoffversorgung verpflichtet fühle.

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