Roche annuncia un importante successo nella ricerca per il trattamento del cancro del sangue. Il gigante farmaceutico è riuscito a prolungare significativamente la sopravvivenza dei pazienti affetti da linfoma diffuso a grandi cellule B recidivante o refrattario (DLBCL) nella sua fase III dello studio Starglo, secondo un comunicato dell'azienda di lunedì. Questi pazienti avevano già ricevuto almeno un precedente trattamento e non erano idonei per un trapianto autologo di cellule staminali.
I partecipanti allo studio hanno ricevuto l'anticorpo bispecifico Columvi (Glofitamab) in combinazione con i chemioterapici Gemcitabina e Oxaliplatino (GemOx). Columvi, il primo anticorpo bispecifico con una durata d'azione fissa in questo campo, ha già ricevuto un'autorizzazione accelerata dalla FDA e un'autorizzazione all'immissione in commercio condizionata dalla Commissione Europea per il trattamento di pazienti con R/R DLBCL che hanno già seguito almeno due linee di terapia sistemica.
Secondo Levi Garraway, Chief Medical Officer e Responsabile dello Sviluppo Globale dei Prodotti di Roche, ai pazienti la cui malattia progredisce o recidiva dopo il trattamento iniziale, si offrono opzioni terapeutiche limitate, specialmente se non sono idonei per un trapianto di cellule staminali.
Il titolo Roche inizialmente si è rafforzato in borsa ma poi ha perso i guadagni, tornando per un periodo al prezzo di chiusura di venerdì di 224,70 franchi svizzeri. Questa svolta potrebbe avere implicazioni positive a lungo termine sulla posizione di Roche nel mercato dei trattamenti per il linfoma, mentre l'azienda continua a promuovere terapie innovative nel suo portafoglio di oncologia.
