Prada ha registrato nel primo trimestre dell'anno un aumento delle vendite nonostante un contesto di mercato sfidante. L'azienda italiana di moda di lusso ha realizzato un fatturato netto di 1,19 miliardi di euro, con un incremento dell'11% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e leggermente superiore alle stime degli analisti di 1,16 miliardi di euro, basate su un sondaggio di Visible Alpha.

È particolarmente degno di nota che le vendite a cambi costanti siano cresciute del 16%, in un periodo in cui il settore del lusso è alle prese con una normalizzazione della crescita a causa dell'inflazione e dei tassi d'interesse elevati che limitano la spesa dei consumatori. "Mentre il settore sperimenta nuove dinamiche, manteniamo la nostra ambizione di fornire una crescita solida, sostenibile e superiore alla media", ha dichiarato l'amministratore delegato Andrea Guerra.

I risultati di Prada sono in contrasto con quelli di alcuni concorrenti. LVMH Moet Hennessy Louis Vuitton ha registrato un calo delle vendite trimestrali, mentre Brunello Cucinelli ha riportato un incremento delle vendite nel primo trimestre, sostenuto da una clientela più facoltosa. Kering, invece, prevede un utile operativo significativamente inferiore per il primo semestre dopo una diminuzione delle vendite nel primo trimestre.

Prada ha riferito che il dettaglio, che costituisce la maggior parte del fatturato aziendale, è cresciuto in tutte le regioni, in particolare in Giappone, trascinato dal consumo locale e crescentemente anche dai turisti. Nella regione Asia-Pacifico, l'azienda ha registrato un incremento delle vendite al dettaglio del 16% a valute costanti, nonostante un periodo di confronto difficile, poiché l'anno precedente aveva beneficiato dell'allentamento delle restrizioni da Covid-19.

Il forte successo di Prada in questa regione contrasta con l'esperienza di molte marche di lusso che si trovano di fronte a un recupero più lento del previsto in Cina – uno dei maggiori mercati del settore, attualmente afflitto da un prolungato rallentamento nel settore immobiliare, nonché da esportazioni deboli e una domanda dei consumatori in calo.

L'ambiente sfidante in Cina ha influenzato particolarmente i risultati di Kering. Come previsto, il gruppo francese del lusso ha riportato un calo delle vendite nel primo trimestre a causa della debole domanda nel paese.