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"Jupiter Asset Management si prepara ad ampliare la sua offerta di investimenti attraverso acquisizioni. Attualmente, l'industria dei fondi è alle prese con il ritiro dei clienti, il calo dei ricavi e la pressione sui costi.

Matthew Beesley, CEO di Jupiter, ha dichiarato che l'azienda ha accumulato un "tesoro di guerra" destinato a finanziare un'"acquisizione complementare" per ampliare l'offerta di prodotti e la base di clienti.

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"Siamo molto attenti a completare le nostre attuali capacità di gestione degli investimenti", ha detto Beesley al Financial Times. "Sono costantemente alla ricerca di nuovi talenti per la nostra azienda e che si tratti di un trasferimento di team o di piccole acquisizioni di boutique, siamo molto aperti agli affari.

Queste dichiarazioni arrivano in un momento in cui aziende di medie dimensioni come Jupiter, Abrdn, Artemis e Liontrust stanno combattendo contro i deflussi di capitale dai fondi gestiti dai manager, poiché gli investitori continuano a orientarsi verso prodotti passivi più convenienti. Secondo l'Investment Association, gli investitori privati hanno ritirato 136 milioni di sterline dai fondi attivi a maggio, mentre i fondi passivi hanno attratto 2,1 miliardi di sterline.

Vincent Bounie, Senior Managing Director presso Fenchurch Advisory, ha detto che le sfide del settore continueranno a essere "motori di M&A" poiché i gestori patrimoniali cercano di diversificare le proprie entrate per compensare la pressione dei costi. Ha aggiunto che "la prossima fase" di fusioni e acquisizioni "comprenderà sempre di più il settore dei mercati privati in maturazione".

Negli ultimi anni, diversi gestori patrimoniali si sono uniti o sono stati acquisiti da concorrenti. Nel 2020, Jupiter ha acquisito Merian Global Investors per 370 milioni di sterline, mentre Abrdn è nata dalla fusione tra Standard Life e Aberdeen nel 2017. All'inizio di quest'anno, Liontrust si è avvicinata alla rivale londinese più piccola Artemis per una possibile acquisizione, ma le discussioni nelle prime fasi non sono andate oltre.

Il capitale in eccesso di Jupiter è salito a 198,5 milioni di sterline — quasi quattro volte l'importo richiesto dalle autorità di regolamentazione.

L'azienda gestisce poco più di 50 miliardi di sterline, di cui circa 42 miliardi di sterline appartengono a clienti privati. Tuttavia, Beesley mira ad aumentare la quota dei fondi gestiti per le istituzioni.

Siamo costantemente alla ricerca di modi per rafforzare la nostra base clienti istituzionale, quindi puoi aspettarti che tutto ciò che facciamo sarà rivolto sia al mercato istituzionale che a quello privato", ha aggiunto.

Beesley esclude una grande acquisizione con un rivale. "Molti investitori nel settore della gestione patrimoniale sono scettici riguardo alle grandi fusioni difensive. La capacità di utilizzare il capitale accumulato per acquisizioni che portino nuovi talenti di investimento e non influenzino la base dei costi di questo business — quindi di utilizzare davvero ciò che già abbiamo — è davvero significativa.

Il gestore del fondo ha anche ridotto i costi sotto la direzione di Beesley, il quale ha ridotto il numero di dipendenti e consolidato i fondi. L'azienda ha annunciato nei suoi risultati semestrali di venerdì che i costi sono diminuiti del 2% rispetto all'anno precedente, scendendo a 129 milioni di sterline.

Sebbene gli analisti abbiano elogiato le misure di riduzione dei costi di Jupiter, le partenze di alcuni dirigenti chiave — tra cui il gestore di fondi azionari britannico di lunga data Ben Whitmore — hanno alimentato la maggior parte dei deflussi nel primo semestre, registrando un deflusso netto di 3,4 miliardi di sterline.

Wayne Mepham, Chief Financial and Operating Officer di Jupiter, ha avvertito che i fondi value dell'azienda, gestiti da Whitmore, potrebbero registrare ulteriori deflussi nei prossimi mesi fino alla sua partenza.