DeepSeek V3: Un modello di intelligenza artificiale con crisi d'identità?

Questa settimana il laboratorio cinese di intelligenza artificiale DeepSeek ha attirato l'attenzione presentando il suo nuovo modello DeepSeek V3. L'azienda ben finanziata sostiene che il suo modello ottiene risultati migliori rispetto alla concorrenza in molti benchmark comuni. Allo stesso tempo, il modello rimane efficiente e affronta facilmente compiti semplici di testo come la scrittura di saggi o la programmazione. Tuttavia, DeepSeek V3 solleva alcune domande. Secondo quanto riportato sui social media – e confermato dai test di TechCrunch – il modello crede di essere ChatGPT di OpenAI. Su ulteriori domande, DeepSeek V3 si identifica come una versione di GPT-4 di OpenAI, rilasciata a giugno 2023. Curiosamente, il modello fornisce istruzioni sull'uso dell'API di OpenAI e condivide gli stessi scherzi di GPT-4. Perché il modello ritenga di essere effettivamente ChatGPT rimane poco chiaro. I sistemi statistici come DeepSeek V3 apprendono da miliardi di esempi per fare previsioni basate su di essi. La mancanza di trasparenza riguardo ai dati di addestramento del modello rende difficili ulteriori spiegazioni. Tuttavia, esistono molti dataset pubblici che contengono testi generati da ChatGPT ed è possibile che DeepSeek V3 abbia memorizzato alcune di queste risposte a memoria. Mike Cook, ricercatore al King's College di Londra specializzato in intelligenza artificiale, ha sottolineato che, sebbene sia potuto accadere "casualmente" che il modello imiti ChatGPT, incidenti simili sono già avvenuti. In questi casi, la conoscenza di modelli concorrenti viene direttamente incorporata, influenzando negativamente la qualità del modello. Questo porta a errori e risposte inesatte, poiché il collegamento con la realtà viene perso – simile a una copia fotocopiata che diventa sempre meno accurata.