Battaglia per la Pennsylvania: Gli studenti promuovono la registrazione degli elettori

In mezzo alla frenesia quotidiana dell'Università della Pennsylvania, studenti impegnati si sono lanciati in una missione decisiva: la registrazione degli elettori per l'elezione presidenziale più importante degli Stati Uniti. "Sei già registrato come elettore?", chiede un giovane democratico mentre si trova accanto a un tavolo nel movimentato campus della Ivy League. Per i Penn Dems, come si chiamano i democratici del campus, è un compito urgente. Cercano di convincere studenti simpatizzanti a votare, poiché i loro voti potrebbero decidere il prossimo presidente degli Stati Uniti: Donald Trump o la loro candidata Kamala Harris. "Tutti sanno che questo stato è il campo di battaglia più importante", dice Ellie Goluboff-Schragger, studentessa di storia e presidente dei Penn Dems. Con questa dichiarazione, promuove la registrazione degli elettori nel campus. Nelle ultime settimane, sia Harris che Trump hanno investito notevolmente nello stato, dai quartieri operai intorno a Pittsburgh ai sobborghi di Philadelphia. "Se vinciamo in Pennsylvania, vinciamo tutto", ha detto recentemente Trump. I sondaggi mostrano che Harris è in vantaggio di un punto, ma i democratici faticano a tenere il passo con l'impulso di registrazione di Trump. La Pennsylvania ha più democratici registrati dei repubblicani, ma questo divario si è ridotto dal 2008. La settimana scorsa i repubblicani hanno registrato 12.600 nuovi elettori, mentre i democratici ne hanno guadagnati solo 8.000. Christian Nascimento, presidente del Comitato Repubblicano della contea di Montgomery, spiega che il partito è penetrato nelle comunità della Pennsylvania come mai prima d'ora. Temi come l'economia, la criminalità, l'immigrazione e la sicurezza nazionale sono fattori di mobilitazione efficaci. Molti dei nuovi registrati repubblicani sono anche "decisi sostenitori di Israele". Harris ha invece investito 170 milioni di dollari in pubblicità in Pennsylvania, rispetto ai 138 milioni di Trump. La sua strategia si concentra sulla massimizzazione dell'affluenza alle urne nelle città solidamente democratiche come Philadelphia. I democratici del campus sono entusiasti di combattere in prima linea. "Le opportunità che abbiamo sono senza precedenti", dice Lucas Eisen, studente di scienze politiche e direttore politico dei Penn Dems. L'università è nuovamente sotto i riflettori politici, pochi mesi dopo le dimissioni del suo presidente a causa di accuse di antisemitismo. Le proteste contro la guerra tra Israele e Hamas si sono spesso rivolte contro l'amministrazione Biden, ma molti studenti progressisti ora vogliono fermare Trump. "Sarebbe devastante avere un'altra presidenza Trump", dice Selma Farsakh Ulm, una studentessa palestinese al terzo semestre e direttrice della diversità dei Penn Dems. Sebbene l'azione di registrazione abbia avuto solo un successo moderato – durante la visita di due ore del Financial Times è stata reclutata solo una studentessa – l'affluenza alle urne del 5 novembre rimane decisiva. Dall'altra parte di Philadelphia, nel quartiere di Northern Liberties, l'ex deputato Bob Brady ha riunito i democratici della città per una riunione di pianificazione. L'umore era ottimista, sostenuto dal forte dibattito di Harris contro Trump e dal sostegno di Taylor Swift, che ha portato a un aumento delle registrazioni degli elettori. "Sappiamo che sarà l'affluenza alle urne a decidere", dice Louis Agre, leader politico locale e capo sindacale. Mentre i democratici tradizionali sono più interessati a questioni di lavoro ed economia, condividono l'urgenza degli studenti della Ivy League di vincere questa elezione. Le politiche macchinose dei democratici continueranno: reclutare volontari, occupare i telefoni, andare porta a porta, stampare moduli e distribuire manifesti. Ovunque in città si vedono adesivi e poster che invitano gli elettori a votare "Vota Harris". Ma come sottolinea Frank DiCicco, ex consigliere comunale: "Naturalmente Harris vincerà a Philadelphia. Ma di quanto?